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Via dei Bergamaschi: : Bella e varia questa facile via è un appuntamento da non perdere. Roccia ottima, arrampicata classica e mai sostenuta.
Via Bramani Fasana: Storica via riattrezzata a resinati lungo una linea leggermente diversa dell’originale, per permettere una salita su roccia più solida e godibile. La prima lunghezza vale sicuramente la salita roccia super.
Via Bagliori a Pechino: : Salita alpinistica molto interessante e varia, la roccia fino ai tetti è buona, in seguito richiede molta attenzione per alcuni tratti friabili e detritici, specie in uscita.
Scheda
Periodo consigliato: Si può scalare in condizioni ottimali in tutte le stagioni. Una buona giacca è un accessorio molto gradito anche nei mesi più caldi.
Difficoltá: CHIODATURA:
1. - 2. Ottima a resinati , soste attrezzate.
3. Buona a chiodi tradizionali e qualche spit, soste attrezzate.
Accesso
Si raggiungono i Piani di Bobbio e i rifugi con la funivia da Barzio ( www.pianidibobbio.com).
Dal Rifugio Lecco si prende l’ampia strada sterrata che si inoltra lungo la valle dei Camosci in direzione est, inizialmente pianeggiante e successivamente più ripida. Dopo un altro tratto pianeggiante (ore 0.15) si stacca sulla destra una traccia ben segnalata che scende sul fondo della valle, si risale il versante opposto giungendo in breve alla base della torre e alla partenza delle vie (ore 0.30 dal rifugio).
Itinerari Terza torre:
1) Bergamaschi **** @
Primi salitori ignoti.
4a m 130 4L esposizione nord.
La via parte a sinistra del caratteristico spigolo della torre alla base destra della grande spaccatura che incide la torre per tutta la sua lunghezza (nome alla base).
L1 4a 30m Si sale la bellissima placconata incisa da buchi e fessure.
L2 3b 30m A sinistra per gradini più facili, poi dritti fino alla comoda cengia erbosa. Sosta sul bordo della cengia,
subito a destra quando la si rimonta.
L3 4a 35m Qualche gradino erboso per attraversare la cengia, poi una bellissima lama staccata porta alla base di
un camino.
L4 4a 30m Si percorre il camino e al suo termine muretti più facili (a tratti friabili) portano alla vetta.
Chiodatura: Ottima a resinati Soste attrezzate
Materiale: 2 corde da 60 m, qualche nuts.
Discesa: In doppia sulla via o continuare per la cresta di Ongania fino alla vetta dello Zucco di Pesciola.
La via parte a destra della via precedente, aggirato lo spigolo (nome alla base).
L1 3b 40m Si sale la caratteristica placconata incisa da fessure, sostando nei pressi di un pilastrino.
L2 3b 20m Si sale a destra e per uno spigolo si giunge alla cengia erbosa che si attraversa interamente.
L3 3b 40m Un diedro appigliato segna la direttiva fino ad un colatoio più largo, lo si risale fino ala comoda cengia
dove si sosta.
L4 4a 30m Ancora nel colatoio, poi sfruttando un più solido spigolo si giunge in vetta alla torre.
Chiodatura: Ottima a resinati Soste attrezzate
Materiale: 2 corde da 60 m, qualche nuts.
Discesa: In doppia sulla via o continuare per la cresta di Ongania fino alla vetta dello Zucco di Pesciola.
3) Bagliori a Pechino ***
Davide Galletti e Mauro Toselli 17 settembre 1989
5c m 120 5L esposizione nord.
La via ha inizio nel canale che separa la seconda dalla terza torre, 5 metri a destra sotto la verticale di tre tetti triangolari.
L1 3b 25m Senza particolari difficoltà salire dei muretti e attraversando il canale verso sinistra alla sosta.
L2 4c 45m Si salgono i pilastrini posti a sinistra del canale fino a sostare in prossimità della cengia detritica.
L3 3a 8m Un breve e facile risalto porta sulla cengia che va attraversata verso la base dei tre tetti triangolari
(possibile uscita a destra sulla cresta di Ongania).
L4 5c 15m Un pilastrino porta tra i due caratteristici tetti che si superano nel centro, poi si attraversa verso destra
fino ad una larga fessura camino che si segue fino alla sosta.
L5 5b 25m Si continua per la larga fessura, poi delle placche portano alla cresta, appena sotto la vetta della torre.
Chiodatura: Buona a chiodi tradizionali e qualche spit, soste attrezzate.
Materiale: 2 corde da 60 m, serie di nuts, friend fino al n°3.
Discesa: Continuare per la cresta di Ongania fino alla vetta dello Zucco di Pesciola. Oppure in doppia dalle vie
precedenti.