DESCRIZIONE PERCORSO:
La partenza è prevista a Taceno, sulla s.p. Taceno- Bellano, presso il parcheggio prospiciente al ristorante Bellano. Da qui si imbocca verso destra la strada principale, per girare, poco dopo, a sinistra, in direzione di Margno, Casargo, Premana, Vendrogno. Si prosegue in salita sino a raggiungere il cartello dell'abitato di Margno, ove si imbocca la strada per Crandola (sulla destra). Raggiunto l'abitato (780 m) si prosegue lungo Via F.lli Rossellini (poi via ai Maggenghi), che si stacca sulla sinistra e in breve diventa sterrata (azzerare il conta km). Si prosegue in salita, tenendo la strada principale (si ignorano una prima diramazione a destra al Km 2,36 ed una successiva a sinistra al Km 4 circa). Raggiunta l'Alpe Grasso (1.341 m), ci si può rinfrescare alla fontana prima di affrontare una rampa cementata particolarmente impegnativa. In breve si raggiunge il Pian delle Betulle (1.485 m), ove si svolta a destra seguendo l'indicazione “Alpe Oro – Ortighera” (km 6, presso l'arrivo della funivia). La salita prosegue (indicazioni per “Rifugio Santa Rita”) con altri tratti impegnativi, regalando però begli scorci sulle vallate circostanti. Giunti presso il Lares Brusà (1.707 m) si può prender fiato presso l'area attrezzata con tavoli. Una breve discesa ci porta alla Bocchetta di Olino (1.639 m); al Km 11,2 si ignora la deviazione a sinistra per l'Alpe Dolcigo e si prosegue sino al termine della strada, presso un casello dell'acquedotto; qui ci attende un breve (10' circa) tratto a spinta su evidente sentiero che sale ripido e conduce al punto culminante della nostra salita, la Bocchetta d'Agoredo (1.825 m). Si prosegue poco oltre, imboccanso il piacevole single-track che si stacca sulla destra inizialmente in piano, con indicazioni per la “Bocchetta di Biandino”. In breve si raggiunge la Casera d'Abbi (1.800 m), ove il panorama sulla Val Biandino è davvero appagante. Si prosegue verso sinistra lungo il sentiero, ben marcato e a tratti più impegnativo, che porta al Rifugio Tavecchia e alla Bocchetta di Biandino. Qui, svoltando a sinistra, si può risalire in brevissimo sino al Rifugio Madonna della Neve. A questo punto si può scegliere se imboccare la carrareccia che attraversa la Valle sino a raggiungere Introbio o, se dotati di buone capacità tecniche di guida, si può percorrere la “Strada del Bitto” (sentiero n. 40), mulattiera con imbocco a destra poco prima del ponte posto oltre il primo tornante (Km 15,4 circa). Si tratta di un sentiero abbastanza impegnativo, che può essere comunque abbandonato dopo il primo tratto, o imboccato più a valle, poco oltre la Fontana San Carlo (indicazione “Ponte sulla Troggia – Introbio”). Le indicazioni sono sempre ben presenti e individuabili anche a valle, quando si deve percorrere un tratto della strada principale verso valle prima di imboccare la sezione terminale. Il rientro verso Taceno si può effettuarsi lungo la s.p. 72 della Valsassina, oppure percorrendo la pista ciclabile che attraversa il fondovalle nei pressi del torrente Pioverna.
ALTERNATIVE/VARIANTI:
Il giro può essere allungato sia proseguendo a spinta oltre la Bocchetta d'Agoredo sino a Laghitt (1.930 m), per poi ridiscendere dalla Sponda di Biandino attraverso il “Sentiero delle Vacche”, oppure, per chi avesse ancora risorse, fino al Rifugio Santa Rita (1.988 m). Da qui si può imboccare il sentiero per Biandino oppure raggiungere la Casera di Varrone e ridiscendere per strada sterrata sino a Premana. O, infine, dormire al Rifugio e proseguire il giorno dopo per la Val Gerola attraverso la Bocchetta di Trona.
Per coloro che volessero invece accorciare la salita, il giro può essere effettuato partendo dal Pian delle Betulle, ove si può giungere con la funivia (www.piandellebetulle.it).
NOTE SULLA DIFFICOLTA’ DEL PERCORSO
SALITA: ●●●●○ – sono richieste buone capacità tecniche in alcune sezioni della salita, che prevede un breve tratto a spinta, ma soprattutto un buon allenamento.
DISCESA: ●●○○○ - la discesa non risulta particolarmente difficoltosa, se si percorre integralmente la carrareccia che scende lungo la Val Biandino; la discesa alternativa lungo la Via del Bitto presenta alcuni passaggi impegnativi di stampo trialistico e andrebbe affrontata solo se in possesso di una buona tecnica di discesa (●●●●○). Sconsigliato con terreno bagnato.
CICLABILITÀ: salita 98% - discesa subordinata alle capacità di guida
FONDO: salita asfalto 15% e sterrato – discesa: single-track, strada cementata e mulattiera lastricata, a tratti sconnessa (Via del Bitto).
SEGNALETICA ORIZZONTALE/VERTICALE:
La segnaletica, sebbene non omogenea e razionale, esiste lungo gran parte del tracciato. Dalla Casera d'Abbi alla Bocca di Biandino occorrerebbero dei nuovi cartelli direzionali a sostituire quelli esistenti “casarecci” e, soprattutto, il posizionamento di idonea segnaletica orizzontale lungo il tracciato. Buone le indicazioni lungo la “Strada del Bitto”. La pista ciclabile sarebbe invece da segnalare sulla Strada provinciale della Valsassina.
INFORMAZIONI E SERVIZI:
Presso il ristorante Bellano presenza di un ampio parcheggio. L’acqua (fontane pubbliche) è reperibile frequentemente lungo tutto il percorso di salita, ad eccezione del tratto Crandola-Alpe Grasso.